Cosima Santoro

La famiglia Santoro nel 1961 lascia la propria terra per trasferirsi a Colonia, in Germania. La figlia Cosima, dopo aver pendolato per diversi anni tra due culture, nazioni e classi sociali, si trasferisce nella  metá  anni ottanta a Berlino, che diventa la sua Heimat, il posto dove sentirsi a casa.

Cosima nasce in un paradiso fatto di profumi e sapori, in una campagna dell´alto Salento, che i genitori abbandonano nel 1961 per guadagnarsi da vivere nelle fabbriche tedesche. La figlia viene inserita in una scuola elementare di Colonia, che frequenta con successo. Alla fine delle elementari prosegue le scuole medie  a Recanati, in  un collegio di suore del sacro cuore, giacché la famiglia sogna il rientro nel proprio paese. Ma la permanenza a Colonia, pensata dai genitori per qualche anno, diventa un destino per tutta la vita lavorativa. Dopo questa amara presa di coscienza la figlia Cosima sará riportata a studiare in un liceo tedesco, nella Ursulinenschule, ginnasio per solo ragazze, all´interno del  collegio religioso delle Orsoline di Colonia.

Con la maturitá tedesca in tasca Cosima decide di continuare gli studi universitari a Milano, al politecnico, con indirizzo architettura. Ma molto presto Cosima si rende conto che la formazione universitaria in Italia non puó aver successo senza il supporto finanziario dei genitori. Dopo un anno intenso di lavoro ed autocoscienza con il collettivo femminista all´interno della facoltá di architettura, Cosima decide di tornare a studiare in Germania. Con il lavoro serale nei bar ed il sostegno finanziario dello Stato eedesco, il Bafög,  giá da studentessa gode dell’indipendenza economica,  vive in una grande Wohngemeinschaft, una comunitá con giovani tedeschi, studentesse e giovani professionisti. All´Universitá di Colonia é iscritta al dipartimento di Filosofia.

Ispirata da due film documentari sulla famiglia Santoro, realizzati per la televisione tedesca da una coppia di filmmaker, la finlandese Tuutu Lähdesmäki ed il tedesco Jürgen Hilgert,  Cosima sceglie nel dipartimento di Filosofia l´indirizzo scienze dello spettacolo e del  linguaggio visivo. Parallelamente trova l´oppurtunitá di lavorare  in una ditta di produzione televisiva e di apprendere il mestiere di filmmaker “learning by doing”. Il montaggio é il suo momento preferito della produzione audiovisiva.

La ditta dal  nome Tag/Traum,  ovvero sogno/ad occhi aperti, resta fino alla fine degli anni 80 il suo punto di riferimento professionale. Partecipa alla realizzazione di  molti documentari, sia  come cameraman che montatrice, regista ed autrice. Agli inizi degli anni ottanta é una delle poche donne cameraman freelance che  fa le riprese elettroniche per  il WDR, l’emittente televisivo del Nordrenowestfalia.

Con la chiusura della fabbrica del cioccolato “Stollwerk” gli operai, di cui tantissimi emigrati in etá avanzata, si ritrovano senza lavoro, e  la fabbrica viene occupata da giovani di ogni genere, donne, artisti, punk, studenti. Chiediamo, tra altre cose, un centro culturale in autogestione.

Negli spazi della Stollwerck nel 1981 ha luogo il primo festival di teatro al femminile. In questo contesto Cosima ed il collettivo di donne filmmaker “pandora” realizzano il loro primo documentario, “Persephone, Hades und die Narzissen”, un lungometraggio che parla del festival e le loro protagoniste.

A questo festival partecipa anche Franca Rame che porta in scena la sua interpretazione di “Medea”. Un opera che resterá impressa non solo sulla nostra  banda videomagnetica, ma nella nostra mente di  giovani donne proiettate in un altro futuro. “Die Zukunft ist weiblich” ( la vita é femminile) era il nostro credo.

Dopo 25 anni di lavoro in Germania i genitori di Cosima lasciano Colonia con la pensione e rientrano al loro paese. Dopo che il collettivo “Pandora” si era sciolto ed ognuno aveva trovato un altra dimensione professionale in cui realizzarsi Cosima si trasferisce a Berlino, a Kreuzberg, dove inizierá a lavorare come freelance per laboratori di audiovisivi, per la TV di Berlino, nella redazione giovani, donne e cultura, come regista e autrice.

Con la nascita del figlio  nel 1988 la professione di filmmaker  diventa sempre piú difficile da gestire. Un posto in un  asilo nido non si trova. Per mantenere la sua professione fonda con altre mamme un asilo in autogestione. Ció comporta  molti sforzi e molto tempo che alla fine degli anni 90 la obbligano ad abbandonare il lavoro nel campo televisivo, ma imbocca un´altra via e si impegna nel campo dell´educazione mediale, come pedagoga, docente e istruttrice.

Dopo una lunga riconvalescenza Cosima riprende gli studi universitari e nel 2001 si laurea in Comunicazione Culturale, Scienze dello spettacolo, Storia dell´arte e Filosofia.

Nel 2001 l´Accademia di arte visive di Colonia, KHM, l´assume come collaboratrice artistica nel dipartimento cinema e tv.

Con il rientro a Berlino nel 2003 l´Akademie der Künste Berlin le offre l´occasione di partecipare con una videoistallazione ad una grande mostra sulla danza tedesca dopo il 1945.

La videoistallazione  “Bohner inedito I-II-III” é un omaggio al coreografo Gerhard Bohner, le cui opere soliste  Cosima aveva ripreso a partira dal 1986 e che nel 1992 le avevano permesso di realizzare e produrre un ritratto.  Nel videoritratto “Gerhard Bohner und Tanztheatergeschichte” Cosima ridisegna le varie etappe che questo danzatore e coreografo, amato e contrastato, ha percorso, per ridefinire il linguaggio della danza  e le sue regole. Indubbiamente Gerhard Bohner ha profondamente inciso nella storia della danza tedesca del dopoguerra.

Dal 2001 e da un incontro con Giorgio di Lecce e la sua compagnia Arakne Mediterranea Cosima si avvia in un nuovo campo d´indagine: la pizzica, la leggenda del morso della taranta, gli scritti di de Martino. Sempre píu viaggi in Puglia, non piú solo motivati dalla visita ai familiari, ma da un crescente bisogno di conoscere la profonditá della cultura pugliese e le proprie radici culturali, culminano in un documentario, che é composto da  materiali video ed interviste fatte  tra il 1998 e 2004,  con il titolo “Heimat ovvero Ritratti famigliari”.

Segue un periodo di grande impegno nelle scuole berlinesi con forte presenza di giovani con radici multietnici. Diversi videofilm realizzati insieme a questi ragazzi parlano dei loro  sogni e delle loro frustrazioni. Infine per mancanza di finanziamenti adeguati anche questo percorso professionale si conclude.  Cosima intraprende una strada completamente nuova. Si riqualifica come guida turistica e mediatrice culturale.

A partire dal 2009 collabora con l´agenzia StattReisen, offrendo visite guidate nella regione di Berlino/Brandeburgo e dal 2011 inizia una collaborazione con l´ufficio visitatori del governo tedesco, per il quale esegue visite tematiche,  d´arte, d´architettura e storia politica all´interno della Cancelleria.

Nel 2013  si aggiunge l´attivitá di accompagnatrice per l´Ufficio Stampa e di Informazione del Governo Federale Tedesco, con il compito di spiegare ai visitatori le istituzioni politiche della capitale tedesca.

Visite guidate in musei, mostre e gallerie d´arte completano l´odierno campo professionale di Cosima a Berlino.

Parallelamente dal 2013 Cosima inizia a studiare la storia della sua regione di origine, che giá da bambina il padre sospirando definiva terra amata, terra amara. In questa terra amara e tanto amata Cosima si tuffa a picco scoprendo una storia travagliata, una bellezza naturale struggente e  luoghi di arcaica poesia, come le chiese rupestri, le gravine, i Dolmen e Menhir.  In primavera del 2013 Cosima coglie al volo l´occasione di una collaborazione con un´agenzia turistica pugliese, offrendosi nella bassa stagione, che é il periodo dei viaggi culturali per la gente del nord, come guida per i turisti di lingua tedesca. Un visitatore emozionato alla fine di un viaggio le aveva espresso un grande complimento confessando che a scuola si era sempre molto annoiato. Che aveva dovuto venire in Puglia per sentire la voglia di volerne sapere di piú di questa storia europea.Che il modo di raccontare la Puglia della sua guida berlinese/pugliese era cosí  avvincente come un film pieno di suspense, con colpi di scena inaspettati. Il compenso piu grande in questo su e giú per la penisola, e si arriva anche a  1200 km in una settimana,  é quando vedi che la gente é  felice:   “guarda che bellezza, guarda che mare, guarda che cielo”. E come canta Al Bano: ci vuole poco per essere felici – sopratutto  in Puglia, che Federico II definí il paradiso terrestre.

Cosima, grazie al suo background personale e le differenti esperienze professionali, ama impegnarsi in progetti che richiedono interdisciplinitá, competenza visiva e capacitá di comunicazione interpersonale che culturale.

Richieste di collaborazione come guida in lingua tedesca sono benvenute.